CASO STUDIO: le applicazioni del NAP in un team

da | Ott 27, 2022

Come possiamo mettere a frutto la piena potenza del nostro cervello?

Le neuroscienze e la loro incidenza nelle nostre vite di tutti i giorni sono il tema centrale del mio blog e, più in generale, del mio lavoro.

Ho già scritto ampiamente del NAPTM in questa sede (e approfondirò le modalità di applicazione nel contesto della leadership il prossimo 3 novembre, nel caso avessi piacere a seguire il mio webinar), ma voglio oggi portarti il caso di due persone reali con cui ho avuto il piacere di lavorare negli ultimi anni.

In questo articolo ti aiuto a calarti nel mondo della neuroagilità, per farti comprendere cosa e come puoi sfruttare al meglio le potenzialità del tuo cervello e di quello dei tuoi collaboratori, per creare un team altamente performante e produttivo.

Prima di procedere con la lettura, ti consiglio di dare uno sguardo, se non l’hai già fatto, all’articolo Neuro-Agility Profile: cos’è e perché è importante conoscerlo: renderà quello che sto per illustrarti molto più semplice da capire e assimilare.

NAPTM: un caso d’uso reale

Mi scuserai se per una questione di privacy userò nomi di fantasia per le persone coinvolte e non indicherò specifiche riguardo l’azienda o il settore in cui questa opera.

La situazione che ti esporrò a breve, comunque, è reale: le stesse immagini associate ai nomi di fantasia, e i dati in esse compresi, sono estrapolate direttamente dai due report dei NAPTM svolti dai clienti.

Questa collaborazione comincia a seguito della crisi pandemica: Angelo e Vincenzo, titolari d’azienda, subiscono un innalzamento dei livelli di stress riguardo il proprio lavoro.

Sappiamo che la pandemia ha trasformato le aziende, evidenziandone i punti forti e quelli deboli: nel riorganizzare l’azienda a causa della perdita di alcuni clienti, Angelo e Vincenzo si sono ritrovati a operare in prima persona, per produrre più e meglio per i clienti rimasti.

Come ti avevo già raccontato nell’articolo Stress da lavoro correlato: neuroscienze, sintomi e rimedi, quando siamo sotto forte stress, il nostro cervello si affatica e ingaggia il pilota automatico: all’interno dell’azienda, il dialogo è dunque diventato inesistente e i dipendenti di Angelo e Vincenzo hanno iniziato a lamentare da parte dei loro leader un generale senso di disinteresse e la mancanza di una strategia per affrontare la crisi.

L’azienda è stata obbligata, così, a ridurre il numero di dipendenti, poiché i due titolari non sono stati in grado di capire (per mancanza di mezzi) come migliorare la situazione aziendale in quella particolare crisi per mantenere salda la leadership imprenditoriale che i loro collaboratori si aspettavano.

Fortunatamente, hanno avuto la maturità di riconoscere che la situazione era a un punto di rottura e che necessitava di un aiuto esterno; abbiamo dunque eseguito per entrambi l’assessment del Neuro Agility Profile per definire come muoverci.

I risultati del NAPTM iniziale hanno illustrato che Angelo ha una dominanza dell’emisfero sinistro, che lo rende orientato alla sequenzialità, alla precisione, alla logica, alla cura dei dettagli, all’apprendimento attraverso l’espressione linguistica.

Inoltre, Angelo presenta anche una preferenza di gestione delle situazioni (e degli stimoli interni e esterni) che coinvolge la corteccia prefrontale, che lo porta a essere espressivo, loquace, attento al linguaggio e a pensare ad alta voce.

Dominanza cerebrale di Angelo

Dall’altra parte, anche Vincenzo dimostra una dominanza dell’emisfero sinistro (sebbene molto più leggera rispetto a Angelo) che gli attribuisce in buona parte le stesse caratteristiche del suo socio, ma ha una preferenza nella gestione degli stimoli che favorisce in maniera preponderante i lobi posteriori del cervello.

Questo lo rende, al totale opposto di Angelo, una persona che tende a ragionare molto con sé stesso, al limite della totale introspezione, un osservatore che ha bisogno del suo tempo per gestire una situazione.

Dominanza cerebrale di Vincenzo

Questa è la situazione di partenza, le caratteristiche proprie di questi due individui, come utilizzano il proprio cervello: è importante specificare che non esiste giusto o sbagliato, ma solo il concetto di funzionalità rispetto all’obiettivo che ci si pone.

Cosa accade (e cosa è successo) quando due persone con le caratteristiche di Angelo e Vincenzo si trovano a lavorare insieme?

Il primo ostacolo lo troviamo nel fatto che, essendo entrambi volti all’utilizzo dell’emisfero sinistro, la loro collaborazione soffrirà di mancanza di visione d’insieme, una funzione tipica dell’emisfero destro: questo li porta a faticare di più nel mantenere una direzione guidata da una vision aziendale chiara.

Alla domanda “quale credete sarà il risultato del vostro impegno come titolari dell’azienda nei prossimi 5 anni?”, entrambi hanno avuto difficoltà a trovare una risposta chiara ed efficace. Questa mancanza di visione, inoltre, impatta ovviamente sul loro rapporto con i dipendenti: non avendo un obiettivo definibile, non possono comunicarlo ai propri collaboratori che, se anche preparati tecnicamente, faranno fatica a trovare nel proprio lavoro una soddisfazione diversa da quella puramente economica.

Inoltre, per entrambi il NAPTM ha evidenziato un forte stress non gestito, esacerbato da un atteggiamento negativo e poco proattivo e da un’alimentazione scorretta.

Angelo, in particolare, ha evidenziato anche un forte ostacolo neurologico dovuto al fatto che il suo orecchio sinistro fosse il dominante, che gli impediva (complici il forte stress e la dominanza dell’emisfero sinistro) di ascoltare le rimostranze dei collaboratori, fornendo risposte vaghe e slegate dalla logica dettata dalla situazione. 

In contrasto, quando i dipendenti cercavano chiarimenti in Vincenzo, non ricevevano supporto a causa della tendenza di quest’ultimo a incamerare le informazioni senza immediatamente condividere idee e fornire soluzioni.

Nel momento in cui abbiamo discusso i risultati dei rispettivi assessment, Angelo e Vincenzo si sono dimostrati entrambi consapevoli del proprio modo di comportarsi, confermando la mia analisi come corrispondente alla realtà dei fatti.

E questa stessa consapevolezza li ha portati alla decisione di estendere il NAPTM ai loro due collaboratori di linea, così da poter sviluppare insieme un percorso di trasformazione che ha visto protagonista l’azienda tutta.

Il risultato e la trasformazione

Lavorando insieme per 9 mesi, Angelo e Vincenzo hanno imparato a essere più coinvolti nel processo decisionale, più attenti alle strategie e alla visione aziendale e più collaborativi con il resto della squadra.

Insieme abbiamo:

  • migliorato la gestione dello stress in entrambi i titolari attraverso una strategia di gestione del fisico e di strategie mentali di rilassamento;
  • stimolato parti del cervello meno utilizzate per dare loro la possibilità di mitigare la propria dominanza emisferica, soprattutto sotto stress;
  • implementato un percorso di sviluppo della leadership comunicativa, integrando in questa fase tutto il team.

Il NAPTM finale ha evidenziato dei cambiamenti sostanziali negli approcci dei due soci, come puoi notare dalle due immagini qui sotto, che illustrano il prima e il dopo delle dominanze di Angelo e Vincenzo, ora molto meno contrastanti.

(prima)
(dopo)

Si nota un eccezionale miglioramento che evidenzia un maggior equilibrio degli emisferi e dei lobi, il che comporta una migliore efficienza nell’uso del cervello nelle sue componenti, con relativa associazione dei comportamenti e di potenziali azioni più efficaci per la crescita e lo sviluppo aziendale.

Oggi, dopo la bufera pandemica e nonostante l’avvicendarsi della crisi energetica, Angelo e Vincenzo hanno ripreso il lungo viaggio verso la produttività, assumendo anche un paio di collaboratori selezionati attraverso l’ausilio del NAPTM per trovare il giusto equilibrio tra la funzione ricoperta e le attitudini/predisposizioni del cervello, oltre ovviamente alle specifiche competenze.

Per comprendere meglio questo e altro e utilizzarlo per te e la tua azienda, iscriviti al webinar gratuito del 3 novembre alle 18.45

Sull'autore

Roberto Patricolo

Sono sempre stato affascinato dal perché delle cose: la curiosità sul funzionamento della natura umana e delle relazioni interpersonali mi accompagna fin dall’infanzia, ed è ora un lavoro che svolgo con passione e soddisfazione.
Credo fermamente nell’equivalenza tra benessere e produttività, a qualsiasi livello: con tutte le competenze e le esperienze che ho vissuto fino ad oggi, sono qui per renderti la migliore versione di te stesso.

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