Tutti, mi auguro, siamo consapevoli che una buona comunicazione interna sia parte essenziale del processo di crescita e benessere di ogni azienda (e dei suoi dipendenti!).
Eppure, sono ancora molti i manager e i responsabili che decidono deliberatamente di trattenersi dal condividere informazioni, anche importanti, con i loro collaboratori e colleghi: alcuni lo fanno per assicurarsi di avere un certo controllo sugli altri o sulla situazione in oggetto, altri lo fanno per paura di reazioni poco ortodosse (soprattutto quando si tratta di temi delicati, come tagli di budget o personale), altri ancora lo fanno per pura e semplice superficialità.
Chiaro è che non basta migliorare la comunicazione in azienda per dichiararsi paladini del benessere dei dipendenti, ma la comunicazione interna rimane uno degli elementi fondamentali alla costruzione di un clima di lavoro aperto, trasparente e volto alla crescita, sia personale che aziendale.
Partendo dalla mia esperienza a contatto con tantissime realtà aziendali diverse e con il supporto delle neuroscienze, posso dirti che ci sono alcuni punti chiave che bisogna tenere a mente nel modello comunicativo aziendale; punti attraverso i quali si deve passare per creare un buon piano strategico comunicativo. Vediamoli insieme.
1. La comunicazione in azienda: quando comunicare?
È importante tenere al corrente i propri dipendenti di tutti i grandi cambiamenti in atto in azienda: l’assegnazione di nuovi ruoli o riorganizzazione delle strutture e dei team, i successi, le situazioni di criticità (ebbene sì, non vale come buona comunicazione interna il comunicare solo le novità positive!), l’avvicinarsi di eventi aziendali importanti, e così via.
Stabilisci, secondo i ritmi della tua azienda, la frequenza ideale con cui condividere questi aggiornamenti al tuo team o ai tuoi dipendenti.
2. La comunicazione in azienda: cosa comunicare?
Quasi tutto ciò che comporta un cambiamento strutturale della tua azienda richiede che venga condiviso con i tuoi dipendenti, per mantenerli coinvolti nella vita aziendale ma anche per trasmettere valori che potrebbero altrimenti rimanere nascosti.
Non esitare dunque a mettere al corrente i tuoi lavoratori riguardo:
- una riorganizzazione dello staff, dalla nuova assunzione al licenziamento al naturale turn over aziendale, per aiutarli a capire in miglior modo la nuova suddivisione di ruoli e mansioni;
- un’acquisizione o una partnership, per condividere la rinnovata robustezza dell’azienda, raggiunta proprio grazie al loro lavoro;
- nuove decisioni prese o, ancora meglio, in via di valutazione: fidelizza i tuoi collaboratori chiedendo e prendendo in considerazione la loro opinione;
- successi personali, premi aziendali e dati di fatturato, per dimostrare l’importanza del contributo del singolo al risultato collettivo finale.
3. La comunicazione in azienda: come comunicare?
Di modi per comunicare ce ne sono a bizzeffe: l’importante è scegliere quello ideale per il messaggio che devi trasmettere.
Prediligi una schema via mail per comunicazioni pregne di dati numerici o organigrammi; condividi un video di breve durata per raccontare successi o argomentare criticità di interesse comune; incoraggia una comunicazione più informale “a cascata” da parte dei manager verso le proprie aree di amministrazione e competenza: anche il contatto umano nelle comunicazioni aziendali è fondamentale.
Cerca di individuare un pattern e delle modalità di comunicazione sia formali che informali che funzionino per la struttura unica e personale della tua azienda: la mente umana ha bisogno di una routine definita (tutta colpa della neocorteccia!).
Perché è importante migliorare la comunicazione interna?
Quindi, alla fine, perché è così importante comunicare, e farlo nel modo corretto?
Perché coinvolge i collaboratori, rendendoli consapevoli del loro ruolo in azienda e alimentando un clima di trasparenza che si trasformerà inevitabilmente in un pattern comportamentale a tutti i livelli, con un aumento generale di responsabilità ed efficienza.
Ce lo dicono anche le neuroscienze, se ti ricordi la teoria dei tre cervelli di MacLean: per tutti noi, ma in questo caso per il tuo collaboratore o dipendente, la comunicazione diretta asseconda i bisogni del cervello rettile, la condivisione degli obiettivi e dei successi coinvolge il cervello limbico e l’invito al ragionare su problemi comuni e possibili soluzioni ingaggia il cervello neocorticale.
E poi, se ci pensi, quando le persone sono più efficienti, diventano anche più performanti e producono meglio. E, come manager o imprenditore, non cerchi forse collaboratori al massimo della propria produttività?