Perché fai quello che fai? Perché apprendi più facilmente in un modo piuttosto che in un altro? Da dove nascono le tue passioni? Cos’è che ti ispira e ti aiuta a ricaricarti quando ti senti giù?
In questo articolo prendiamo in prestito gli studi di Howard Gardner, lo psicologo americano che per primo ha accarezzato il concetto di intelligenza multipla, distaccandosi dalla concezione di intelligenza come fattore unitario e sostituendola con una definizione più dinamica e sicuramente più moderna.
Abbandoniamo l’obsoleta domanda “Quanto sei intelligente?” e rimpiazziamola con la più appropriata “Come sei intelligente?”.
La teoria delle intelligenze multiple: da Gardner a Vermeulen
Nel 1983, Howard Gardner pubblica il testo rivoluzionario intitolato Frames of mind: the Theory of Multiple Intelligences, introducendo un nuovo concetto di intelligenza articolata e diversificata: attraverso i suoi studi riesce a restituire alla molteplicità del potenziale umano il suo pieno riconoscimento, salvaguardando le sue diverse forme di espressione nei differenti contesti culturali.
Secondo Gardner, infatti, in relazione alla cultura e al contesto sociale, politico e geografico di riferimento cambia la gamma di abilità necessarie per vivere e adattarsi all’ambiente, ed è proprio nella capacità di risolvere problemi e creare prodotti apprezzabili che risiede la specifica intelligenza dell’individuo.
A partire dal lavoro di Gardner, si sono sviluppati numerosi studi, soprattutto nel campo delle neuroscienze cognitive e dell’apprendimento. I ricercatori dell’Università di Pretoria, capitanati dal Dott. André Vermeulen, hanno ampliato e approfondito il lavoro di Gardner negli ultimi vent’anni, aggiungendo due nuovi profili alle originarie nove intelligenze ipotizzate dallo psicologo statunitense.
Andiamo a vederle più da vicino e capiamo le capacità e i ruoli lavorativi più comunemente associate a ognuna di esse.
Tipi di intelligenze multiple

Intelligenza visiva
L’intelligenza visivo-spaziale (o semplicemente intelligenza visiva) si traduce in sensibilità alle forme, ai colori, alle relazioni spaziali, nella capacità di una loro rappresentazione mentale anche in assenza di stimoli visivi e nell’abilità di riproduzione plastico-grafica.
Tipica di questa preferenza di intelligenza è l’attenzione per i dettagli e la capacità di interiorizzare i punti di riferimento nello spazio, rendendo il soggetto un diligente osservatore.
Le persone con un’intelligenza visiva pensano in immagini, sono portate per le relazioni spaziali e per la risoluzione dei problemi e posseggono un grande senso dell’orientamento.
Solitamente prediligono l’apprendimento tramite ausili visivi e non è raro che presentino una forte spinta al disegnare o, più in generale, al creare.
Non è bizzarro trovare questa intelligenza in architetti, artisti, scultori, decoratori di interni, fotografi e drammaturghi.

Intelligenza linguistica
L’intelligenza linguistica (o intelligenza verbale) si esplica attraverso la propensione all’ascolto e alla produzione verbale, con un interesse verso i giochi di parole e l’utilizzo del linguaggio in modo creativo. Propria di questa preferenza è la capacità di essere sensibili al significato e all’ordine delle parole nel parlare, nello scrivere e nello studiare la struttura del linguaggio stesso.
Le persone con una preferenza per questa intelligenza pensano in parole, sono dotate di un buon vocabolario, hanno a cuore la comunicazione efficace e intrattengono passatempi legati alla lettura e alla scrittura.
Per chi possiede un’intelligenza linguistica, è comunemente più semplice apprendere attraverso le discussioni aperte, sia parlate che scritte.
Considerando che il linguaggio verbale è un elemento fortemente distintivo nel modo in cui interagiamo con gli altri, il principale mediatore delle nostre relazioni, chi ha spiccate doti linguistiche risulta sicuramente avvantaggiato in posizioni di leadership.
È piuttosto facile incontrare questa intelligenza in poeti, scrittori, insegnanti, politici e attori.

Intelligenza matematica
L’intelligenza matematica (o anche intelligenza logica o intelligenza astratta) si manifesta attraverso l’abilità di calcolo e quantificazione, di elaborazione di strategie per la risoluzione di problemi e con l’abilità a mettere in relazione i fatti e le cose.
Le persone con una preferenza per questa intelligenza pensano in numeri e schemi e prediligono approcci chiari e analitici. Hanno particolarmente successo nella pianificazione e nella gestione di sistemi logici complessi, e si trovano più a loro agio seguendo un filo di pensiero sequenziale.
Per chi possiede un’intelligenza matematica, è solitamente più facile apprendere facendo affidamento alle proprie capacità di ragionamento logico.
Questa intelligenza è solitamente molto sviluppata nella maggior parte degli scienziati, ingegneri, commercialisti e avvocati.

Intelligenza cinestetica
L’intelligenza cinestetica si evidenzia nel controllo del proprio corpo, nella coordinazione dei movimenti, nell’espressività attraverso mimica facciale e gestualità, oltre a comportare una certa abilità nella manipolazione degli oggetti.
Per scoprire le potenzialità legate a questa intelligenza occorre osservare l’equilibrio statico e dinamico, la coordinazione occhio-mano, la manualità e l’espressività.
Queste persone apprendono più facilmente attraverso il movimento, le emozioni e le esperienze pratiche e sono in grado di usare abilmente il proprio corpo per esprimersi.
L’intelligenza cinestetica è la preferenza di intelligenza della gran parte degli scultori, musicisti, meccanici, tecnici, sportivi, ballerini e stuntmen.

Intelligenza intrapersonale
L’intelligenza intrapersonale (o auto-intelligenza) implica una buona conoscenza di sé, che spesso si riflette in comportamenti all’insegna dell’autonomia e dell’autocontrollo.
Chi ha questa preferenza di intelligenza tra quelle maggiormente sviluppate effettua scelte consapevoli sulla base delle proprie esperienze e convinzioni, è profondamente cosciente dei propri punti di forza e di debolezza e sa facilmente riconoscere i propri stati emotivi, individuando i fattori e le soluzioni che li hanno determinati.
Si tratta di persone intuitive e motivate, che dedicano molta cura al proprio sviluppo personale e che hanno una certa sensibilità ai propri valori e alle proprie aspirazioni di vita, oltre a tendere a volersi distinguere dalla massa.
Ritroviamo una preferenza per l’intelligenza intrapersonale in scrittori romanzieri, consulenti aziendali, filosofi e guru, professionisti della crescita personale.

Intelligenza sociale o intelligenza interpersonale
L’intelligenza interpersonale è una sorta di consapevolezza profonda del mondo: avere una preferenza interpersonale spiccata rende l’individuo capace di costruire relazioni fondate sull’empatia, sul riconoscere le emozioni e le esigenze degli altri.
Queste persone hanno una gran propensione al networking, alle relazioni, alla socialità sia dal vivo che in via telematica, all’organizzazione di (e al prender parte in) attività di gruppo, al prestare attenzione e ascolto agli altri.
Chi possiede una preferenza di questo tipo è piuttosto bravo a mediare nelle controversie, a negoziare, a relazionarsi con le persone e a leggere le intenzioni degli altri.
È comune trovare l’intelligenza interpersonale in politici, insegnanti, leader religiosi, consiglieri, addetti alle vendite, dirigenti, addetti alle pubbliche relazioni e assistenti sociali.

Intelligenza sensoriale
Questa preferenza di intelligenza è evidente nelle persone che fanno costante o comunque frequente uso di tutti i sensi nella loro vita quotidiana.
L’intelligenza sensoriale consiste nella capacità di ciascuno dei cinque sensi fisici, oltre al “sesto senso” dell’intuizione, nel loro pieno potenziale.
Si tratta di persone altamente percettive al mondo e alle persone che le circondano e apprendono con più facilità quando possono sperimentare un concetto attraverso, appunto, i sensi (ad es.: una texture, un sapore o un profumo particolare).
Questa intelligenza è molto comune in produttori di film, designer di abbigliamento, sommelier e chef, investigatori, musicisti e insegnanti della scuola materna.

Intelligenza spirituale
L’intelligenza spirituale (o esistenziale) è spiccata nelle persone inclini all’osservare sé stessi e gli altri come parte di un sistema più ampio, sia esso filosofico, spirituale o esistenziale.
Chi è dotato di questa preferenza è portato spesso a parlare e a domandarsi del senso della vita o della morte, ad affrontare temi di natura profondamente sociale ponendo l’uomo al centro di un disegno più alto.
La preferenza di intelligenza spirituale rappresenta la capacità di mettersi in contatto con gli altri, ponendo da parte i propri interessi e dando priorità al rispetto fondamentale per la vita e l’umanità.
Possiamo trovarla comunemente in filantropi, missionari, sacerdoti, pastori religiosi e leader.

Intelligenza musicale
L’intelligenza musicale si manifesta con una spiccata sensibilità ai diversi aspetti della realtà sonora, con una propensione alla riproduzione o anche all’invenzione di strutture ritmiche, all’uso e alla creazione di strumenti musicali e l’attitudine al canto corale o individuale.
Questa è una preferenza molto diffusa, che si incentra nella capacità di identificare tonalità, rima e ritmo e di comprendere il potere emotivo e l’organizzazione complessa della musica.
L’intelligenza musicale si trova comunemente in musicisti, compositori, direttori d’orchestra, pubblico musicale, ingegneri del suono, liutai, accordatori e fonici. Non è raro, però, che si presenti anche in persone che occupano tutt’altro impiego, e può essere sfruttata a proprio beneficio in svariati ambiti lavorativi.

Intelligenza creativa
L’intelligenza creativa è la capacità di pensare in modi nuovi, di essere originali e fluenti nel generare idee e guardare le cose da punti di vista diversi.
Questa preferenza di intelligenza si evidenzia in tutte quelle persone che si sentono per natura portate a mettere in discussione lo status quo, che sono abili a trovare alternative e che non si arrendono mai all’impossibilità di cambiare (in meglio) le cose.
L’intelligenza creativa è la preferenza della maggior parte degli inventori, imprenditori, musicisti, pittori, poeti e comici, stilisti, registi, architetti e artisti.

Intelligenza naturalistica
Si definisce intelligenza naturalistica quella che riguarda la natura, l’ambiente e il mondo in cui viviamo. Si manifesta con il piacere di stare all’aria aperta, sulle esperienze emotive che si vivono quando circondati da elementi naturali.
Le persone con questo tipo di preferenza si riconoscono anche perché curiosi del mondo naturale, appassionati di contenuti capaci di saziare la necessità di scoprire, come i documentari naturalistici. Alcuni sono sensibili al cambiamento stagionale, altri sono legati al tema dell’ecologia e della sostenibilità.
Questa intelligenza riflette la capacità di una persona di interagire con gli animali, le piante, gli alberi e i fiori, l’interesse per i problemi globali e ambientali e per materie come la biologia o l’astronomia.
L’intelligenza naturalistica è molto comune negli agricoltori, botanici, ambientalisti, addestratori di animali, geologi e persino psicologi.
Le neuroscienze a favore delle intelligenze multiple

Uno dei numerosi meriti che ha Gardner nel formulare la teoria delle intelligenze multiple è quello di aver raccolto insieme vari filoni di conoscenza che fino a quel momento erano rimasti relativamente separati, come la genetica, la neurobiologia, la psicologia e l’antropologia.
Nei quasi 40 anni dalla pubblicazione dei suoi studi, la sua teoria è stata ripresa e ampliata, e gode ora di un’ottima reputazione.
Particolarmente prolifica è la sua applicazione nelle neuroscienze cognitive e dell’apprendimento, che consentono ora di calcolare con precisione le diverse preferenze di intelligenza tramite un assessment chiamato Neuro-Agility Profile (o NAP™, in breve), i cui risultati forniscono un quadro esatto del neuro design e dell’agilità mentale di una persona.
E i vantaggi di conoscere con esattezza come funzioniamo, anche solo riguardo le preferenze di intelligenza, ci consente di fare una serie di ragionamenti utilissimi, come considerare l’impatto che le intelligenze che preferiamo naturalmente hanno sul modo in cui pensiamo, apprendiamo, agiamo, lavoriamo e addirittura dimostriamo la nostra personalità e i nostri talenti.
Allo stesso modo, può evidenziare il modo in cui le intelligenze che invece preferiamo in minor misura influenzano il modo in cui pensiamo, apprendiamo, agiamo e lavoriamo, o ancora ci permette di scoprire se le nostre preferenze di intelligenza si allineano con la nostra funzione lavorativa.
Una volta compreso tutto questo, diventa facile seguire un percorso personale che ci aiuti a ottimizzare i nostri talenti naturali o, perché no, potenziare le aree in cui siamo invece meno portati. O anche, volendo, può sostenerci nella volontà di mantenere un maggiore equilibrio tra le nostre capacità interpersonali e intrapersonali, a sviluppare la cosiddetta intelligenza emotiva.
L’obiettivo è sempre uno solo: conoscere sé stessi per vivere in modo soddisfacente, per trovare il nostro posto nel mondo, e per dare il nostro prezioso contributo alla comunità.
Non è forse questo lo scopo che Gardner intendeva per le intelligenze?
Pensaci e, se vuoi, scopriamo insieme il tuo neuro design.